Ricerca Artistica a cura di Gino Di Grazia



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Ricerca Artistica a cura di Gino Di Grazia



L'Espressionismo

Espressionismo

Con il termine espressionismo si usa definire la propensione di un artista a privilegiare, esasperandolo, il lato emotivo della realta' rispetto a quello percepibile oggettivamente. In senso generale, anche artisti come Matthias Grunewald ed El Greco possono essere considerati espressionisti, ma storicamente "espressionismo" e' un movimento culturale europeo circoscrivibile a circa un ventennio che coincide con i primi anni del 1900, inquadrabile nelle cosiddette avanguardie artistiche e sviluppato soprattutto in Germania tra il 1905 e il 1925. Si oppone concettualmente al razionalismo o piu' precisamente all'architettura sachlich, detta anche "oggettiva".

L'espressionismo proponeva una rivoluzione del linguaggio che contrapponeva all'oggettivita' dell'impressionismo la sua soggettivita'. L'impressionismo rappresentava una sorta di moto dall'esterno all'interno, cioe' era la realta' oggettiva a imprimersi nella coscienza soggettiva dell'artista; l'espressionismo costituisce il moto inverso, dall'interno all'esterno: dall'anima dell'artista direttamente nella realta', senza mediazioni. Il senso dell'Espressionismo produce una ribellione dello spirito contro la materia e quindi gli occhi dell'anima sono la base di partenza della poetica espressionistica. L'occhio interno si sostituisce a quello esterno creando, in qualche modo, una sorta di confusione fra etica ed estetica. Il nuovo linguaggio riprende alcuni elementi romantici, come ad esempio l'identificazione romantica fra arte e vita. La natura dell'espressionismo e' ricca di contenuti sociali e di drammatica testimonianza della realta'. Ma la realta' tedesca dei primi anni del secolo e' la realta' amara della guerra, di contraddizioni politiche, di perdita di valori ideali, di aspre lotte di classe, e proprio questi furono i temi principali e dolorosi degli artisti espressionisti. Inoltre gli artisti espressionisti polemizzano contro la societa' borghese, contro l'alienazione del mondo del lavoro, contro la visione positivistica del mondo, dello scientismo e delle leggi di causalita'. L'intento del movimento espressionista era quello di ritrovare il dato comunicativo nell'arte, infatti questi artisti criticheranno le correnti passate: gli impressionisti, perche' l'impressione su cui si basavano non creava comunicabilita' con lo spettatore; i simbolisti, poiche' la loro arte piena di simbologie e riferimenti culturali intensi e profondi non offriva una facile lettura allo spettatore, tanto che venne definita "arte per pochi"; i neoimpressionisti, per il loro approccio troppo scientifico nei confronti dell'arte; il modernismo o Liberty (che si muovera' di pari passo), considerato come puro movimento di gusto e moda dell'epoca. Ma la molteplicita' del movimento si evidenzia nella frattura fra la componente cosmica, degli eternisti a caccia di una fede nuova, quella politico-sociale degli attivisti e quella astratto-geometrica tendente a ricostruire nuove forme naturali.

Se le basi dell'espressionismo nelle arti figurative sono rintracciabili nell'estetica romantica, che ha assegnato all'opera d'arte non piu' il compito di riprodurre, piu' o meno fedelmente, la realta', bensi' il ruolo intermedio tra l'artista ed il mondo, tra il sentimento e le idee che l'opera manifesta e l'ambiente che rappresenta, le prime avvisaglie dell'espressionismo sono evidenti nel Simbolismo; basta pensare al principio delle linee curve e del colore resi in funzione dello stato d'animo, proposto da Gauguin e ripreso da Van Gogh che fu anche il primo, assieme ad Herve', a meritarsi la definizione di artista espressionista, attribuitagli da Wilhelm Worringer. Tra gli altri precursori non si puo' dimenticare il norvegese Munch con alcune sue deviazioni dal Simbolismo francese verso un'intensita' espressiva tipicamente nordica. Uno degli ultimi precursori fu il belga James Ensor, con la sua grottesca ripresa di elementi fiamminghi.

L'Espressionismo si manifesto' principalmente in due aree diverse: in Francia nelle opere dei Fauves e in Germania in quelle del gruppo Die Brucke. Gli artisti erano accomunati dalla volonta' di esprimere tensioni, stati d'animo e sentimenti attraverso la violenza del colore, la sintesi della forma, l'incisivita' del segno. I soggetti preferiti furono i nudi, i paesaggi , le scene di vita quotidiana e le citta'. Recuperarono tecniche da tempo in disuso, come la xilografia (l'incisione sul legno). I pittori detti Fauves presentarono i propri lavori al Salon d'Automne di Parigi nel 1905. Fu un critico del tempo ad affibbiare loro questa definizione, considerando le loro tele opere di "selvaggi" per l'uso aggressivo del colore. Tra gli artisti Fauves riuniti nella stanza centrale del Salon del 1905: Henri Matisse, Andre' Derain e Maurice de Vlaminck. In area tedesca si formarono i gruppi Die Brucke e Blaue Reiter. Il primo nacque per iniziativa di una piccola cerchia di artisti di Dresda, Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff, i quali vollero rappresentare la sofferenza della condizione umana ed esaltare la spontaneita' dell'ispirazione attraverso una violenta deformazione dei corpi, l'esasperazione dei colori e un linguaggio incisivo, immediato, a volte eccessivo. Il linguaggio degli espressionisti tedeschi si fonda sull'uso di colori violenti e innaturali e sull'uso di linee dure e spezzate. Essi non applicano le leggi della prospettiva e non cercano di dare l'illusione del volume e della profondita'; colori e linee sono sufficienti a comunicare con impetuosa violenza la visione drammatica e pessimistica che questi artisti hanno del mondo e della societa' in cui vivono. Le premesse ideologiche del movimento furono chiarite da Ernst Ludwig Kirchner nel manifesto "Il Ponte" (Die Brucke), una xilografia che accompagnava la prima mostra del gruppo nel 1906 a Dresda; il gruppo fu attivo anche a Berlino, tra il 1911 e il 1913. L'intenso naturalismo primordiale sospinto da pittori quali Emil Nolde (che si aggiunge al gruppo insieme a Max Pechstein e Otto Muller), lascera' il posto ad una tensione sempre piu' ossessiva e psicologica, che si riflettera' su descrizioni di squallidi e grotteschi ambienti mondani e dopo l'esperienza della prima guerra mondiale sfocera' in una satira sociale.

Gli Espressionisti, per una connaturata propensione a rivolgersi ad un pubblico ampio, diedero origine ad un fenomeno che sara' tipico del XX secolo, cioe' la pubblicazione di riviste indipendenti e autoprodotte. Organo per eccellenza dell'espressionismo tedesco fu la rivista Der Sturm, fondata e diretta da Herwarth Walden e pubblicata dal 1910 al 1932, ma altre videro la luce, come Die Aktion, del 1911.

Nei decenni successivi questo movimento ha parzialmente influenzato altri artisti. Nel 1911 Kandinskij e Franz Marc fondano a Monaco Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro). Questa esperienza, seppur ancora inquadrabile all'interno del movimento espressionista, spesso si risolve in una forma romantica di orfismo, in un tentativo di unione dello spirito del pittore con l'anima pulsante dell'universo.

Il Cavaliere azzurro fu un fenomeno di vasta portata, nel quale il linguaggio del colore si fece sempre piu' libero e intenso. Sotto l'impulso di Kandinskij, i suoi protagonisti si volsero verso nuovi modi espressivi, verso la creazione di spazi immaginari, verso l'astrazione lirica e fantastica della realta'.

Tra i maggiori esponenti dall'inizio del XX secolo: Oskar Kokoschka Alfred Kubin Edvard Munch Egon Schiele Franz Marc Ernst Ludwig Kirchner

Italia

Anche in Italia non mancarono artisti che operarono nell'ambito dell'espressionismo e in opposizione alla cultura ufficiale dilagante. Gia' nel 1926, a Torino, si riuni' il Gruppo dei sei. Fra i protagonisti i pittori Francesco Menzio, Enrico Paolucci, Carlo Levi e, piu' isolato, Piero Martina. L'esperienza si delineo' maggiormente qualche anno piu' tardi con il gruppo di Corrente, riunitosi a Milano intorno alla rivista omonima e fondata da Ernesto Treccani nel 1938. La loro arte, trovo' il sostegno delle gallerie La Bottega di Corrente, poi La Spiga, e Il Milione di Milano. Pittori come Treccani, Renato Birolli, Renato Guttuso, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Giuseppe Migneco, Aligi Sassu, Giuseppe Santomaso, Fiorenzo Tomea, Italo Valenti, Emilio Vedova e Lorenzo Viani, e scultori quali Giacomo Manzu' e Luigi Broggini concentrava la propria ricerca su soggetti eticamente impegnati; rappresentati attraverso un realismo sofferto e deformato dal linguaggio espressionista. L'esperienza ebbe seguito anche con la Scuola Romana di Via Cavour a Roma. Prendendo il nome proprio dalla via in cui vi era lo studio dei pittori Mario Mafai, Antonietta Raphael e Scipione. Presto si avvicinarono alla nuova tendenza pittori come Renato Guttuso, Mirko Basaldella, Corrado Cagli, Roberto Melli, Gabriele Mucchi e altri indipendenti da formalismi accademici come Paolo Salvati. L'espressionismo riaffora nel corso del XX secolo in varie nazioni ed in vari gruppi con un'interpretazione che si avvicina piu' al figurativismo a volte e altre volte all'astrattismo. Negli USA, l'artista italiano Emilio Giuseppe Dossena ne fu efficace rappresentante negli anni settanta.




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