Nota: Le foto e i testi presenti su questo sito sono state in larga parte prese da Internet, Wikipedia (Wikipedia e' liberamente editabile), Enciclopedie, liberamente tratte dagli organi di informazione o a me inviatemi e quindi valutate di pubblico dominio. Tutti gli eventuali diritti sulle immagini e testi appartengono ai legittimi proprietari. Se i soggetti o autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarmelo. Provvedero' prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate. Il presente sito non e' a scopo di lucro, ma desidera solo la diffusione della conoscenza. Queste pagine pero' mi sono costate molta fatica intellettuale e manuale. Mi riservo i diritti di autore. Per apportare eventuali correzioni ho inserito una "Guestbook" se vuoi lasciarmi un messaggio come visitatore del sito. Questo sito viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Ideazione, realizzazione e Design di Gino Di Grazia. *This is a site no profit.* © Copyright 2011. All Rights Reserved. Idea, Implementation & Design by : Gino Di Grazia* Powered by : digrafic.creativity* Contact, sendmail to: artistepeintre.gino@gmail.com

logo

Ricerca Artistica a cura di Gino Di Grazia



Karl Schmidt-Rottluff


Karl Schmidt-Rottluff è stato un pittore tedesco. Figlio di un mugnaio, Karl Schmidt nasce nella città di Rottluff, vicino a Chemnitz in Sassonia, il 1º dicembre 1884. Qui frequenta il liceo dal 1891 al 1895, poi fino al 1905, una scuola di specializzazione in materie umanistiche a Chemnitz, dove conosce Erich Heckel. Si fece chiamare Schmidt-Rottluff dal 1905. Studiò architettura a Dresda dove, con i compagni di studio Ernst Ludwig Kirchner, Fritz Bleyl e Erich Heckel, fondò il gruppo "Die Brücke" (Il Ponte), uno dei primi nuclei dell’espressionismo tedesco, la cui prima mostra si tenne nel 1905 a Dresda. Fu lo stesso Schmidt-Rottluff a proporre questo nome per il gruppo, che intendeva gettare un ponte per avvicinare tutti gli elementi artistici allora in fermento contrapposti all’arte dominante del tempo. L'intento era quello di staccarsi volutamente dalla tradizione accademica per aprtire verso "nuovi orizzonti" dell'arte. Nell’estate del 1906 fa visita a Emil Nolde sull’isola di Alsen, nel mare del Nord, e incontra Gustav Schiefler, Alfred Niemeyer e Rosa Shapire ad Amburgo, che saranno tra i più importanti sostenitori del “Brücke”. Nel 1907, durante i mesi estivi, visita le località turistiche di Dangast e Dangastermoor, sul mare del Nord, insieme ad Heckel. Vi farà ritorno regolarmente fino al 1912. In questi anni i soggetti tipici delle opere di Schmidt-Rottluff sono i paesaggi e i ritratti. Partendo da modi parzialmente impressionisti, lo stile si accentua emotivamente attraverso l’uso di colori puri; attratto dalla tecnica della litografia, la composizione appare semplificata, con forme sintetiche, spigolose e monumentali. In quest’evoluzione si rintracciano influenze di Vincent Van Gogh, Paul Gauguin, di Edvard Munch, dell’arte primitiva e dell’arte africana. Al centro della sua opera era la spontanea raffigurazione "immediata" ed "autentica" richiesta dalla filosofia della Brücke della visione e della percezione soggettive. Schmidt-Rottluff ha formulato questo bisogno in modo particolare nei suoi numerosi dipinti di paesaggi che fino al 1909 con pennellate vigorose e colore intenso erano fortemente influenzati dalla percezione delle opere di Van Gogh. La ricerca di un modo di vivere naturale e "semplice" portava Schmidt-Rottluff durante i periodici viaggi e soggiorni estivi soprattutto nelle regioni ancora incontaminate. Con grande forza di forma e di colore nonché l'accresciuto desiderio di manifestazione espressiva Schmidt-Rottluff arrivava qui ad una forma monumentale impressionante. Nel 1911 si trasferì con gli altri componenti del gruppo Die Brücke a Berlino, dove attraverso Lyonel Feininger si avvicinò al cubismo; partecipò anche a mostre della Nuova Secessione e del Blaue Reiter. Il trasferimento a Berlino alla fine del 1911 lo confrontò maggiormente con le correnti dell'arte contemporanea internazionale (cubismo, futurismo) nonché con l'arte tribale extraeuropea; iniziava così ad evolvere la tendenza alla semplificazione della composizione e ad un lavoro con forti profili e di spazio. I primi tentativi pittorici risalgono al periodo scolastico, ma in realtà i risultati convincenti li ottiene a partire dal periodo della comunità con gli altri artisti del gruppo. Nei lavori dei primi anni è difficile riconoscere il motivo, perché celato dagli spessi strati di colore stesi senza linee di contorno. Usa piuttosto tratti brevi e movimentati e bande lunghe e ondulate, per cui il colore conferisce un movimento vibrante all’intera superficie del quadro. La pennellata è pastosa e può apparire pesante, come si vede in alcuni paesaggi realizzati a Dangast. Distaccato dal lavoro e dalla vita in comune con gli altri pittori della “Brücke”, questo fatto si ripercuote sullo sviluppo della sua pittura. Anche in quegli anni i soggetti principali di Schmidt-Rottluff sono la natura e il paesaggio, resi con forme e colori dal ritmo estremamente vitale. Gli elementi essenziali sono messi a fuoco in modo semplice e allo stesso tempo possente, senza interessi a problematiche psicologiche e ad abbandoni lirici. In questo periodo si dedicò marginalmente anche alla scultura, cercando in essa il mezzo espressivo più diretto per tradurre plasticamente la sua aspirazione al primitivo e al monumentale. La sua è un’opera autonoma, se confrontata allo stile fortemente unitario degli altri pittori quando si recavano a dipingere insieme durante le estati sui laghi di Moritzburg. Alle vacanze sui laghi non prese mai parte, preferendo dipingere i paesaggi di Dangast, nell’Oldenburg; così come gli sono piuttosto estranee le città di Dresda e di Berlino. Al di là della scelta di lavorare in modo appartato, è comunque evidente che l’evoluzione del suo stile si determina negli anni della sua appartenenza alla “Brücke”. Il passaggio è da opere nelle quali il colore è steso a macchie di ispirazione impressionista, a opere in cui si assiste al consolidamento del motivo. Questo mutamento – per cui riesce a chiudere il tratto ancora sciolto degli inizi in ampi campi cromatici – rivela l’intensificarsi della carica espressiva dei colori puri, stesi a larghe bande che riassumono le forme. Le linee nere tracciano in parte i contorni dei campi cromatici confinanti l’uno con l’altro che conferiscono stabilità e sostegno alla composizione. Con i dipinti dei primi anni dieci, Schmidt-Rottluff raggiunge la piena maturità e successivamente realizza alcune delle sue opere migliori, marcate dalle caratteristiche stilistiche della “Brücke”. Trascorre parte del 1911 nel suo studio ad Amburgo, città nella quale aveva numerosi estimatori e collezionisti. Nel 1912 la sua pittura presenta una significativa innovazione stilistica, dovuta alla conoscenza delle ricerche formali del cubismo francese, di cui accoglie la suggestione trasformandole in audaci interpretazioni in cui la figura umana viene scomposta in forme cubiche, quasi astratte. Ma si tratta di una breve fase all’interno della sua produzione. Quello che rimane è un nuovo assetto dell’immagine, nella quale il colore, fino a quel momento steso in modo piatto, viene subordinato alle forme costituite da corpi angolosi. L’anno successivo, raggiunge Heckel e Kirchner a Colonia per l’Esposizione di Sonderbund e poi, verso la fine dell’estate, sull’isola di Fehmarn, nel mar Baltico. Dopo lo scioglimento della “Brücke” nel 1913, si reca a Nidden, dove aveva soggiornato anche Pechstein prima di lui. Qui realizza diversi nudi all’aperto, tratteggiati con linee generose e sommarie. Nel 1914, la Galleria Fritz Gurlitt di Berlino e il Museo Folkwang dell’Aia sponsorizzano alcune esposizioni a lui dedicate. Quello stesso anno diventa membro della Secessione Libera di Berlino e accetta di compilare un questionario elaborato dal periodico «Kunst und Künstler» su un nuovo programma per l’arte. Nel 1915 viene chiamato in fanteria. In questi anni sino al congedo nel 1918 realizza esclusivamente sculture in legno e si concentra sul disegno. Durante la prima guerra mondiale combatté sul fronte orientale ed eseguì xilografie di soggetto religioso. I temi religiosi acquistano maggiore importanza. Uno dei lavori più significativi viene realizzato proprio nel 1918: una cartella di lavori grafici con otto rappresentazioni tratte dal Nuovo Testamento, dove il vivace cromatismo precedente si spegne in tonalità scure. Nel dopoguerra tornò a concentrare la sua opera sulla vita contadina, resa attraverso forme sempre più solenni. Nel 1931 fu fatto membro dell’Accademia prussiana delle Arti. Negli anni trenta insegna all’Accademia di Berlino e le sue opere, concentrate sulla vita contadina, rese in uno stile espressionista più ampio e solenne, si affermano sul mercato e iniziano ad essere acquistate dai musei. Fu espulso dall’Accademia nel 1933, con l’ascesa al potere del nazismo, perché considerato un artista degenerato; per lo stesso motivo gli fu proibito di dipingere. Nel 1937, 608 delle sue opere vengono ritirate dai musei tedeschi per la mostra sull’arte degenerata a Monaco. Viene espulso dalla Camera Alta delle Belle Arti e disconosciuto come artista professionista. Riprende i lunghi soggiorni estivi sul mar Baltico e compie numerosi viaggi in Italia ( nel 1923 e nel 1930). Nel 1930 Schmidt-Rottluff era ospite di Villa Massimo a Roma, da dove si reca in Francia (nel 1924). Nel 1943, durante un bombardamento aereo, il suo studio a Berlino viene distrutto, costringendolo a trasferirsi nuovamente a Rottluff. Alla fine della seconda guerra mondiale riprese a dipingere opere in cui la semplificazione della composizione continua ad essere l’elemento principale. Nel 1946 viene nominato cittadino onorario di Chemnitz e nel 1947, gli viene assegnata una cattedra all’Istituto di Belle Arti a Berlino, dove insegna dal 1947 al 1954. Attorno al 1950 era la natura morta ad essere al centro dell'attenzione dell'Artista. Viaggia in Ticino nel 1949 e nel 1953, dipinge paesaggi, con una pittura dai colori forti si manifesta il bisogno dell'artista di vivere la presenza degli oggetti sotto la luce a varie intensità del sole del Sud interiorizzandola nelle proprie opere. Partecipa alla fondazione del Brücke-Museum, inaugurato nel 1967, donando settantaquattro delle sue opere. Morì il 10 agosto 1976 a Berlino.